Differenza fra virtuale e reale

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Quando Claudio è venuto a fotografare la mia casa… quando ho messo l’annuncio di vendita su siti specializzati, su facebook, su google, su twitter, su skype, eccetera… e mandato le e-mail ad amici e conoscenti… non ho provato quasi nulla.

Un’incombenza come un’altra. E una riga da cancellare nell’elenco delle “cose da fare”.

Poi risposte da scrivere a chi mi ha interpellato su facebook e per e-mail. E, cose non da poco, una ripulita e una riordinata radicali da fare prima dell’arrivo dei visitatori.

Quando ho comprato i cartelli di cartone e il pennarello nero a punta grossa… quando ho scritto la descrizione della casa sui cartelli… quando ho portato i cartelli a plastificare… di nuovo non ho provato quasi nulla.

Delle incombenze come delle altre. E altre righe da cancellare nell’elenco delle “cose da fare”.

Quando ho attaccato il cartello di cartone plastificato sulla balaustra del balcone che dà sulla pubblica via… in quel momento ho provato un brivido.

Quando ho attaccato il secondo cartello di cartone plastificato sul vetro della finestra che dà sul mare… in quel momento ho provato un secondo brivido.

Quando ho attaccato il terzo ed ultimo cartello di cartone plastificato sul cancello del cortile condominiale… ho provato un terzo… ed ultimo brivido.

Infatti, solo dal momento in cui ho cominciato ad attaccare il primo cartello ho “toccato con mano” il fatto che stavo mettendo in vendita la mia casa.

Il brivido non era generato dal fatto che mi rendevo conto di perdere la casa in cui abito da 15 anni, di affrontare un trasloco e di ricominciare da un’altra parte e in modo diverso.

Assolutamente no!

Il brivido era generato dal fatto che mi rendevo conto “tangibilmente” di quello che stava avvenendo: stavo lanciando nell’etere il messaggio “offro in vendita la mia casa”. La sensazione di lancio nell’etere era rafforzata dal fatto che la balaustra del balcone su cui attaccavo il primo cartello si trova al terzo piano e che il vetro della finestra su cui attaccavo il secondo cartello risulta ancora più in alto perché, di sotto, la collina scende verso il mare.

Toccare con mano. Enorme differenza fra virtuale e reale.

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Fotografie di: Claudio Di Filippo

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